Targhe estere su territorio italiano: le normative sulla circolazione che si devono conoscere

Quali sono le normative che regolano la circolazione delle auto con targhe straniere sul territorio italiano: cosa bisogna sapere.

Targhe straniere in Italia, non tutti sanno che queste sono soggette a una diversa regolamentazione rispetto alle comuni targhe italiane. Naturalmente, chi risiede in Italia e possiede un’automobile immatricolata all’estero, può circolare per soli tre mesi, dopodiché, deve chiedere una nuova targa Italia. Invece, chi vive all’estero, può circolare sul territorio italiano per un anno intero.

Targa straniera applicata sull'auto
Targa straniera applicata sull’auto – frangiventoauto.it

Si tratta di un limite della durata di un anno, valido anche per i cittadini italiani che guidano veicoli immatricolati in Italia su territorio straniero. Tuttavia, ci sono tante altre regole da dover rispettare, visto che il Codice della Strada le ha vagliate al dettaglio nel 2018, modificando gli articoli 93 e 132, in modo tale da combattere l’eterovestizione, ossia l’immatricolazione della propria auto con targa straniera, per sfuggire al Fisco.

Immatricolazione dell’auto con targa straniera, che cosa sapere per non rischiare sanzioni

Secondo le regole vigenti, chi viene da un paese straniero può circolare con la propria vettura, con targa straniera, per un anno intero. Chi è residente in Italia e magari ha acquistato un’auto fuori dai confini nazionali, può circolare con la targa straniera per un massimo di 90 giorni, dopodiché è obbligato a immatricolare di nuovo la vettura con targa italiana.

Questo provvedimento è stato preso a partire dal 2018, perché prima di allora i numerosi residenti stranieri in Italia usavano questo stratagemma per non pagare le tasse al Fisco italiano. Per quanto riguarda i veicoli a noleggio o in leasing, se l’intestatario estero e il conducente italiano non combaciano, è obbligatorio viaggiare con la copia del contratto.

Targhe di Monaco Germania
Targhe di Monaco Germania – frangiventoauto.it

E per quanto riguarda il REVE, ossia il Registro dei Veicoli Esteri? Questo documento occorre per monitorare i veicoli stranieri che circolano su territorio italiano oltre i termini consentiti. Si tratta di una documentazione obbligatoria che deve essere effettuata dopo 30 giorni di circolazione per le targhe straniere ma circolanti in Italia, compresi i lavoratori che sono costretti a passare da un confine all’altro di due Nazioni confinanti.

Circolare sul suolo italiano con l’iscrizione al REVE, cosa si rischia se non lo si presenta

A essere esentati dal REVE sono i dipendenti pubblici, il personale militare e la Polizia in servizio internazionale. Va ricordato che il REVE deve essere registrato anche per i veicoli che svolgono attività lavorativa presso un’azienda con sede in uno Stato interno all’Italia, come nel caso del Vaticano o di San Marino. L’iscrizione al REVE ha un costo di 59 euro.

Targhe di vari paesi
Targhe di vari paesi – frangiventoauto.it

Il veicolo con targa straniera deve essere assicurato nel paese dove è stato immatricolato, così come il bollo deve essere versato nello Stato di immatricolazione. Tuttavia, le infrazioni commesse sul suolo italiano finiscono poi nelle casse dello Stato italiano.

Se si trasgredisce, si rischiano multe che vanno dai 400 euro fino ai 1.600 euro, e si rischia anche la confisca del libretto per un mese. Se non è presente la documentazione del REVE, si rischia una multa che arriva fino a 3.558 euro. Acquisto di una nuova automobile, a giugno la novità sulla targa.

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