Entro il 18 luglio Camera e Senato sono chiamati a rivedere la tassazione riguardante il bollo auto: che cosa potrebbe cambiare nel 2026?
Due anni fa al Governo era stato chiesto di mettere un po’ di ordine riguardo alle tasse automobilistiche. Nel corso di due anni, però, nulla si è mosso. Ora, entro il prossimo 18 luglio, Camera e Senato sono chiamati a pronunciarsi riguardo la tassazione automobilistica, che riguarda soprattutto il pagamento del bollo auto, una delle tasse più odiate dagli italiani.

Il bollo auto è una tassa odiata, tra le più contestate da decenni, eppure mai revocata. Dover pagare una tassa sulla proprietà è una vera assurdità, tra l’altro il bollo auto pesa tantissimo sull’economia di una famiglia, non essendo proprio irrisorio. Ma quali modifiche sono previste per i prossimi giorni? Che cosa cambierà a partire dal prossimo anno?
Bollo auto, cosa cambierà a partire dal prossimo anno: le riforme in atto per le modifiche
Prima di tutto, dopo anni di discussioni, a partire dal 2026 in Italia potrebbe essere eliminato il Superbollo, ossia l’imposta aggiuntiva pari a 20 euro, da pagare per ogni Kw di potenza superiore ai 185 Kw, istituita per incentivare la diffusione di auto a basso impatto ambientale. Per quanto riguarda il resto, il bollo auto dovrà essere sempre pagato seguendo i soliti criteri.
Tra questi troviamo la potenza, determinata in Kw, la classe di emissioni, quindi in base alla motorizzazione, e gli importi base. La tassa si pagherà per dodici mesi, ovunque sul territorio, partendo dal mese di immatricolazione, come già avviene in alcune regioni, e in un’unica soluzione, quindi niente più pagamenti rateizzati.

Cambia anche il termine per il primo pagamento della tassa, fissato all’ultimo giorno del mese in cui il veicolo risulta immatricolato. I pagamenti versati nella regione sbagliata, inoltre, saranno gestiti direttamente dalle regioni. A subire la tassazione anche le auto con fermo amministrativo, con l’obbligo di continuare a versare la tassa anche per le auto fermate che non possono circolare.
Importanti novità per quanto riguarda il bollo auto: i cambiamenti attesi nel 2026
Altra novità riguarda l’auto elettrica, per la quale non si paga il bollo per i primi cinque anni dall’immatricolazione. Dal prossimo anno, anche i proprietari di auto elettriche potrebbero pagare la tassa, ma ciò dipenderà dalla decisione delle singole regioni. Ogni territorio potrà decidere in autonomia. Certo che questa tassa rappresenterebbe l’ennesima mazzata per gli automobilisti di auto elettriche, e potrebbe portare problemi all’intero settore, un settore che non riesce ancora a decollare.

Con l’approvazione del 17esimo decreto legislativo della riforma fiscale, il tributo automobilistico viene affidato alle singole regioni, le quali potranno gestirlo in autonomia. Le regioni potranno decidere a propria discrezione anche l’applicazione di agevolazioni fiscali, in modo tale da semplificare la gestione delle risorse pubbliche. Ufficiale la legge che ti obbliga a montare questo dispositivo, o non puoi circolare.