Posto di blocco, se durante il controllo non trovano questo documento rischi 680 euro di multa: controlla immediatamente.
Ogni giorno, quando usciamo di casa con la nostra auto, abbiamo sempre paura di prendere una multa: le sanzioni economiche, con l’ultimo Codice della Strada, sono diventate più onerose.

Proprio per questo motivo, gli automobilisti hanno sempre di più una crescente attenzione verso gli aspetti della vita quotidiana, migliorando sensibilmente l’attenzione in strada. Ed ecco che sempre meno persone fanno manovre azzardate, passano con il semaforo rosso, sfidano i limiti di velocità, parcheggiano in seconda fila, e così via.
C’è però un qualcosa che poche persone sanno già: quando veniamo fermati ad un posto di blocco dalle forze dell’ordine, dobbiamo avere sempre con noi un documento assai importante. In caso contrario, se mancano questi dettagli importanti, si rischiano anche multe molto alte: in particolare, dimenticando questo piccolo dettaglio si rischia una sanzione di 680 euro. Vediamo insieme di cosa si tratta e cerchiamo di capire perché è davvero importante.
Posto di blocco: se dimentichi questo documento rischi una multa da 680 euro, i dettagli
Ad un posto di blocco, durante i controlli, le forze dell’ordine chiedono ovviamente di guardare la patente dell’automobilista ed il libretto del veicolo su cui sono scritti praticamente tutti i dettagli.

Proprio sul documento in questione, non deve mancare la certificazione che attesti la validità della messa in regola. La certificazione non deve essere una delega scritta a mano, ma un timbro ufficiale che attesti la revisione. Ogni due anni, ai propri veicoli bisogna fare una revisione e senza quel timbro ufficiale la carta di circolazione risulta quindi incompleta alle forze dell’ordine. Chi viene beccato senza la revisione o, peggio, senza il timbro che la attesti, rischia una multa che parte dai 169 euro e che può arrivare fino a 680 euro.
Fino a poco tempo fa, una revisione scaduta poteva anche passare inosservata: al giorno d’oggi, le forze dell’ordine hanno a disposizione strumenti tecnologici che in pochi secondi captano subito eventuali problemi o mancanze. Il sistema CED permette alle forze dell’ordine di incrociare facilmente i dati senza aspettare segnalazioni: dopo aver inquadrato la targa, in pochi secondi scoprono già tutto ossia pagamenti saltati, revisioni scadute, fermi amministrativi e la presenza o meno del timbro che attesti la revisione.

Per questo motivo, inutile fare le cose con troppa sufficienza: la legge non ammette ignoranza e l’automobilista deve sempre sapere a cosa va incontro in caso di inadempienze o di errori alla guida. Il nuovo Codice della strada ha sicuramente rivoluzionato diversi aspetti che non sono passati inosservati: la preoccupazione è subito andata verso la guida in stato d’ebrezza, ma in realtà anche altri punti meritano una crescente attenzione.