Controlli più serrati da parte delle Forze dell’Ordine, adesso, oltre alla patente e al libretto, possono chiedere il controllo del telefono.
I controlli in strada da parte delle Forze dell’Ordine si fanno più serrati, con nuove imposizioni previste dal Codice della Strada. Una nuova normativa estende i poteri degli agenti che monitorano le strade, i quali, adesso, oltre alla patente e al libretto, possono anche fare richiesta per visionare i messaggi sul nostro telefonino. Da molti, però, questa pratica è considerata violazione della privacy.
Le normative relative al Codice della Strada sono state inasprite. Ce ne siamo resi conto tutti, e non a caso le infrazioni e gli incidenti stradali, nella prima metà del 2025, sono diminuiti rispetto all’anno precedente. Sicuramente, a incidere sulla diminuzione delle infrazioni, anche il fattore psicologico, che gioca un ruolo chiave, comportando maggiori cautele da parte degli automobilisti, spaventati dalle sanzioni.
A partire da questa estate, gli agenti addetti al controllo del traffico, possono fermare gli automobilisti e, oltre alla patente e al libretto, possono chiedere di controllare il telefonino, per esaminare i messaggi. In particolare, presa di mira la piattaforma WhatsApp. Non è un’esagerazione, ma si tratta di un provvedimento che cerca di portare una maggiore sicurezza alla guida.
La motivazione principale per questa normativa arriva a seguito dei numerosi incidenti per distrazione, dove nella maggior parte dei casi si tratta di distrazione dovuta all’utilizzo dello smartphone. L’uso dello smartphone è severamente vietato quando si è al volante, e le sanzioni previste sono davvero pesanti. Il cellulare è una delle principali cause di incidenti stradali, e così il Codice della Strada si intensifica.
Presa di mira è soprattutto la piattaforma di messaggistica più sfruttata nel mondo, WhatsApp. Tanti automobilisti, infatti, guidano e nel frattempo messaggiano si WhatsApp o su Messanger. Un’abitudine pericolosissima. Gli agenti, adesso, possono chiedere di controllare il telefono, alla ricerca di eventuali messaggi inviati nei minuti precedenti al posto di blocco.
In caso di richiesta di controllo dei messaggi, l’automobilista non può rifiutare, altrimenti potrebbe incorrere in gravi sanzioni. Per molti, questa normativa viola la privacy dell’utente, ma questa non è l’unica forma di controllo a disposizione delle autorità. Non solo gli agenti possono controllare il telefono, ma anche le telecamere dotate di AI possono catturare gli automobilisti indisciplinati, senza fermarli, per poi sanzionarli.
Chi guida messaggiando rischia una multa che può arrivare a 1.400 euro, più la sospensione della patente. Le Forze dell’Ordine assicurano che chiederanno di controllare il telefonino solo nei casi più gravi, come in caso di sinistro, per ricostruire la dinamica dell’evento, oppure in caso di grave infrazione da parte dell’automobilista. Dunque, il provvedimento solleva parecchi interrogativi.
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