Il blocco degli Euro 5 diesel si porta dietro una lunga scia di proteste, adesso, dopo il rinvio inaspettato, è arrivata la decisione.
Il blocco dei motori Euro 5 alimentati a gasolio nei centri urbani ha fatto discutere, portandosi dietro una lunga scia di proteste tra gli automobilisti. Dopo le tensioni degli ultimi mesi, alla fine il provvedimento è stato rinviato, in modo tale da prendere tempo, ma a partire dal prossimo anno non ci sarà scampo. Che cosa è stato deciso?

È stato rinviato di un anno il blocco dei motori Euro 5 diesel nei centri urbani, una riforma pensata per combattere l’inquinamento atmosferico determinato da questo tipo di motorizzazione, la più inquinante in assoluto. Una legge che fa parte del piano di transizione Green imposto dall’Europa, e che vede coinvolta anche l’Italia, in particolare le città più popolate e inquinate.
Rinviato il blocco dei motori Euro 5 diesel nei centri città: approvato l’emendamento
È stato approvato l’emendamento al Decreto Infrastrutture, relativo al blocco dei motori Euro 5 diesel, che sarebbe dovuto scattare a partire da questo autunno. E invece, il regolamento sarà posticipato di un anno esatto, prendendo il via dal prossimo ottobre 2026 e coinvolgendo centinaia di Comuni. Matteo Salvini esulta, ed esprime grande soddisfazione per il rinvio.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha proposto lo slittamento di un anno per il blocco dei motori Euro 5 diesel nei centri urbani, prevedendo quindi una maggiore flessibilità nei confronti dei veicoli alimentati a gasolio. Tuttavia, nonostante l’esultanza, dal provvedimento non si fugge, e il prossimo anno sarà impossibile evitare il blocco.

Vetture e veicoli commerciali Euro 5 diesel non potranno più accedere nei centri urbani in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il provvedimento scatterà il 1 ottobre del 2026 e coinvolgerà tutte le città con oltre 100 mila abitanti. Il problema quindi coinvolge i grandi centri urbani, in particolare i Capoluoghi. Solo qualche mese e dovrai buttare la tua auto, addio diesel e benzina.
Blocco delle auto a motore diesel, arriva la stretta per la circolazione nei centri urbani
Ogni singolo Comune potrà sfruttare in maniera autonoma il provvedimento. Da prossimo anno, infatti, in base alla qualità dell’aria, i Comuni potranno decidere se aprire o chiudere le strade alle auto alimentate a gasolio e con motorizzazione Euro 5. Come riferisce l’ACI, resteranno bloccati 484 mila veicoli in Lombardia, 236 mila veicoli in Piemonte, 270 mila veicoli in Emilia Romagna e 340 mila veicoli in Veneto.

Solo a Milano resteranno bloccati oltre 38 mila automobili, a Brescia saranno 13 mila, quasi 7 mila a Bergamo, 12 mila a Verona, e così a Venezia e Padova, 8 mila a Vicenza. 18 mila a Bologna, 11 mila a Parma, Modena e Reggio Emilia. Il problema principale, però, è la vita media delle auto italiane, di oltre 12 anni, sempre più vecchia, dunque le motorizzazioni saranno sempre meno adatte alla circolazione. Ad esempio, il 44% della auto circolanti è ancora Euro 4 o una classe inferiore.